Manifesto di Ottobre

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Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_ottobre_27/manifesto-firme-trasversali-1804037537757.shtml

La «terza via»

Giorello, Realacci, Vitale, Barbareschi: firme trasversali per il «Manifesto»

Al Franco Parenti per far nascere un esperimento politico che vada oltre il bipolarismo

MILANO -
Sono uno accanto all'altro. Giulio Giorello e Fabio Granata. Giacomo Marramao e Alessandro Campi. Marco Vitale e Flavia Perina. La grecista Monica Centanni, vicina alle posizioni di Fini e Ermete Realacci. Luca Ronconi e Carmelo Palma, direttore di Libertiamo. Fiorello Cortiana e Luca Barbareschi. Destra e sinistra. Il gioco delle opposizioni potrebbe andare avanti a lungo, ma mancherebbe di cogliere il senso di quello che è accaduto ieri al Franco Parenti, dove intellettuali, politici, artisti, hanno presentato il Manifesto di Ottobre, iniziativa autonoma, ma perfettamente trasversale, dove la galassia dei futuristi di Fini si incrocia con un mondo per molti anni vicino alla sinistra. Non si coglierebbe il senso, perché il «gioco» del Manifesto è proprio quello di destrutturare gli opposti per liberare uno spazio politico al di là del bipolarismo. Con una serie di riferimenti, al laicismo, all'etica repubblicana, alla passione per il presente inteso come cura del futuro che hanno più di un'assonanza con quello che riportano le cronache dei giornali.

Ma guarda la somiglianza: lo stesso progetto politico di Gianfranco Fini. «A me non sembra che abbia carattere partitico - attacca il filosofo Giorello -. C'è invece una nostalgia della politica vera, della libertà repubblicana che per me ha le sue basi in autori come Machiavelli. Vedo di buon occhio anche una ripresa del tema della laicità». Fini? «Non mi interessa chi difende la laicità, ma che la difenda». Ti sposti dall'altra parte e trovi Fabio Granata, esponente di spicco di Fli: «Nulla di strumentale nel Manifesto e mi auguro che non sarà il Manifesto di Fli, ma della politica intera. La verità è che si è aperto un varco. È un progetto trasversale, l'unico progetto in campo che ha una matrice aperta. Non è né il liberalismo sfrenato di Berlusconi né il comunitarismo chiuso di certa sinistra». Chiamatela «Terza Via», anche se al solo nominarla a molti dei presenti si drizzano i capelli in testa. Ieri, a presentare il Manifesto in rappresentanza dei cento firmatari c'era Fiorello Cortiana, verde ambientalista: «C'è stata una discontinuità, nessuno ha più paura di essere accusato di lesa maestà, tutte queste firme sul Manifesto dicono una sola cosa: il Re è nudo». Ogni riferimento a Berlusconi è puramente casuale.

Maurizio Giannattasio
27 ottobre 2010

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Inviato da avatar Fiorello Cortiana il 27-10-2010 alle 16:31
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Inviato da avatar Fiorello Cortiana il 09-12-2010 alle 18:11
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