Manifesto di OttobreDa milano.corriere.it: Al Franco Parenti per far nascere un esperimento politico che vada oltre il bipolarismo Ma guarda la somiglianza: lo stesso progetto politico di Gianfranco Fini. «A me non sembra che abbia carattere partitico - attacca il filosofo Giorello -. C'è invece una nostalgia della politica vera, della libertà repubblicana che per me ha le sue basi in autori come Machiavelli. Vedo di buon occhio anche una ripresa del tema della laicità». Fini? «Non mi interessa chi difende la laicità, ma che la difenda». Ti sposti dall'altra parte e trovi Fabio Granata, esponente di spicco di Fli: «Nulla di strumentale nel Manifesto e mi auguro che non sarà il Manifesto di Fli, ma della politica intera. La verità è che si è aperto un varco. È un progetto trasversale, l'unico progetto in campo che ha una matrice aperta. Non è né il liberalismo sfrenato di Berlusconi né il comunitarismo chiuso di certa sinistra». Chiamatela «Terza Via», anche se al solo nominarla a molti dei presenti si drizzano i capelli in testa. Ieri, a presentare il Manifesto in rappresentanza dei cento firmatari c'era Fiorello Cortiana, verde ambientalista: «C'è stata una discontinuità, nessuno ha più paura di essere accusato di lesa maestà, tutte queste firme sul Manifesto dicono una sola cosa: il Re è nudo». Ogni riferimento a Berlusconi è puramente casuale. Maurizio Giannattasio Commenti (3) |
|