Manifesto di Ottobre: rete e libertà al Teatro Franco Parenti
Lunedì 13 dicembre 2010, dalle 9.30 alle 13.30 presso il Teatro Franco Parenti a Milano, abbiamo organizzato un incontro per iniziare a definire il sistema minimo di assiomi atto a garantire la natura costitutiva della rete interattiva digitale. Urge disegnare insieme un indirizzo coerente ed efficace per la politica pubblica della rete e per la definizione delle libertà che la dimensione del digitale apre per i cittadini. Alla fine del 2010, anno che il Consiglio d’Europa fissò, con l’Agenda di Lisbona del 2000, come termine entro il quale divenire il continente più competitivo nella società della conoscenza, e dopo l’appuntamento italiano dell’IGF-Internet Governance Forum, il Manifesto di Ottobre promuove un confronto intorno ai nodi della rete e delle libertà. Accesso, condivisione, tracciabilità, privacy, partecipazione informata, beni comuni della conoscenza: l’interattività digitale può essere intesa come la formalizzazione di una società orwellianamente controllata, totalitaristicamente panoptica, o come una straordinaria opportunità di partecipazione del sapere, di valorizzazione sociale, cognitiva, culturale e anche di nuovi profili di interesse economico. Ma in Italia questi temi che non trovano nella rappresentazione politica giuste parole e adeguate figure: latita un progetto politico e culturale per l’innovazione, sia sotto il profilo delle policies, che delle norme legislative e delle infrastrutture. Oggi per via normativa, giudiziaria o tecnologica vengono spesso discusse la natura disintermediata dell’accesso alla conoscenza e all’informazione, la possibilità di condivisione così come la possibilità di una partecipazione informata ai processi deliberativi, la neutralità della infrastruttura digitale e l’accesso non discriminato. Invece di nuovi business model e di nuove forme della partecipazione sociale si cercano di mantenere controllo informativo, comunicazione broadcast e una scarsità che la rete non conosce. Invece di una partecipazione informata e consapevole si permettono tracciabilità e profilazioni identitarie assolute in violazione ai diritti fondamentali dell’uomo. Sembra che le potenzialità di questo ecosistema cognitivo si possano svolgere solo all’interno dei walled gardens delle piattaforme dei social network. Dopo la proposta di un Internet Bill of Rights, avviata nei processi WSIS e IGF delle Nazioni Unite, e insieme alla proposta di Rodotà/WIRED di un articolo costituzionale 21 bis integrativo, è necessario agire tempestivamente sul piano degli indirizzi di politica pubblica per un processo di regolazione che non precluda la natura evolutiva aperta della rete e con essa la qualità della società della conoscenza. Abbiamo coinvolto esperienze accademiche, delle imprese, della comunicazione e del Parlamento, che sappiamo sensibili ed in sintonia per definire uno schema aperto da sviluppare tempestivamente in rete. Parteciperanno fra gli altri: Luca Barbareschi, Umberto Croppi, Fiorella De Cindio, Paolo Gentiloni, Fabio Granata, Riccardo Luna, Roberto Masiero, Marco Pancini, Roberto Polillo, Stefano Quintarelli, Sergio Scalpelli, Rosario Sica, Claudio Tancini, Vincenzo Vita. Il fine è quello di utilizzare la possibilità offerta dal Trattato Costituzionale Europeo ai cittadini europei di proporre alla Commissione Europea una proposta di Direttiva. Un milione di cittadini europei, in rapporto proporzionale alla popolazione degli stati membri, possono fare questo, anche attraverso firme online certificate. Partiamo lunedì attraverso un confronto aperto a tutti.
Fiorello Cortiana