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Inviato da avatar Gabriele Antonio Mariani il 29-06-2010 alle 18:40 Leggi/Nascondi

La sollevazione dei residenti intorno all’area interessata dalla formazione del parcheggio interrato di P.le Lavater e’ il sintomo di una ormai cronica insofferenza dei cittadini davanti all’ennesimo parcheggio interrato sotto una piazza alberata.

La gravita’ di tale conflittualita’ fra cittadino ed operatore , e dietro di lui, altri cittadini che invece aderiscono alla costruzione del parcheggio, va ben al di la’ di Piazzale Lavater stesso.

A fronte di alcuni parcheggi in Zona 3 ben riusciti (F.lli Bandiera, Piazza Concordia) e di molti  sospesi (P.zza Bernini, Rio de Janeiro, P.zza Novelli) il comune cittadino fatica a scorgere il bandolo della matassa, l’origine dei problemi: fare i parcheggi interrati e’ giusto o sbagliato?

A mio avviso fare parcheggi interrati per residenti e’ giusto e , aggiungo, e’ una scelta inderogabile ed improrogabile.

E’ un fatto oggettivo che la sosta parassitaria cosiddetta “tollerata” , quella ad esempio sotto gli alberi ed a margine delle aree verdi (penso ad esempio all’asse Eustachi-Bronzetti) genera degrado urbano.

Ogni giorno 800.000 auto entrano in città occupando il 5% del territorio comunale, pari a 1100 campi da calcio.

Ogni anno 2400 alberi vengono abbattuti per cause legate all’aggressivita’ dei suoli generata dall’inquinamento da traffico veicolare e dalla sosta selvaggia (2400 alberi in meno corrispondono a 1680 tonnellate di CO2 non assorbita).

Occorre quindi ridisegnare l’impianto organizzativo alla base di un serio piano parcheggi, sia sotto il profilo gestionale che tecnico.

Ecco quali sono a mio avviso i principali errori generati in molte localizzazioni oggetto di contestazione dagli ultimi 3 bandi per i parcheggi a Milano:

Parcheggi al di sotto di aree verdi con alberi di prima grandezza e chioma monumentale sono da evitare perche’ smembrano in alcuni casi una continuita’ di verde di qualita’ che ha impiegato anni a formarsi .

Parcheggi con quattro-cinque piani interrati sono sbagliati perche’ generano elevati costi di costruzione a fronte di uno scomdo utilizzo di posti auto profondi , problemi di natura statica per le fondazioni degli edifici limitrofi, lunghi tempi di costruzione.

Parcheggi “ibridi” con posti auto a rotazione e posti auto per residenti sono concettualmente sbagliati perche’ incrementano il gia’ insostenibile traffico in entrata nella citta’. Per ogni posto auto a rotazione viene generato un traffico di 5 autovetture. A fronte di 4.000 posti auto a rotazione attualmente presenti a Milano a ridosso del centro viene dunque generato un ulteriore traffico in entrara di 20.000 autovetture.(fonte: Legambiente).

Un nuovo approccio al parcheggio interrato deve dunque, a mio avviso, fra altre cose,  prevedere:

1)      Un cambio radicale nei criterio di scelta delle localizzazioni

      Mai piu’ parcheggi sotto il verde ma parcheggi dove il verde non c’e’ , ad esempio sotto le strade

2)      La diffusione dei parcheggi interrati al di sotto del tessuto viario

      Pensare a parcheggi di uno-due piani , magari di notevole estensione lineare , in modo da ridurre l’impatto estetico dato dalle aerazioni e dagli accessi

3)      Eliminazione, contestualmente alla formazione di un parcheggio interrato , della sosta parassitaria e riduzione di parte di quella esistente

     Favorire il  recupero della qualita’ dello spazio urbano soprastante liberato dalla sosta per funzioni collettive , a verde, piste ciclabili

Quanto sopra e' , in molte parti della citta' , tecnicamente ed economicamente sostenibile.

gabriele antonio mariani

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