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Inviato da avatar Mario Sartori il 24-10-2010 alle 21:14 Leggi/Nascondi

Il 20 settembre, presso la casa della carità di via Brambilla si svolto il primo incontro  dell’iniziativa di Informazione e ascolto sul PGT dedicato alla zona 2, iniziativa promossa da Libertà e Giustizia, Legambiente, Arci e Acli , alla  quale ha aderito anche Fondazione RCM.

C'erano quaranta o più persone, tra cui, oltre a don Colmegna e a Franco Beccari, Damiano di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, consiglieri comunali, esperti e consiglieri di zona, rappresentanti di comitati e associazioni del quartiere, e cittadini interessati al tema.

Il dibattito è stato moderato da Franco Beccari di Legambiente, la presentazione tecnica è stata condotta da Pero Lembi ( Politecnico di Milano)  è durata dai trenta/quaranta minuti con l'obiettivo di dare una informazione di massima su cosa sia il PGT e quali sono le principali declinazioni nella zona 2.

Il dibattito si è prolungato sino alle 23,45.Le slide sono state un supporto visivo alla presentazione. Dallo scorrere delle immagini  sono emerse le carenze, l’indeterminatezza e la complessa nebulosità del piano che si possono riassumere su quattro punti salienti:

  • questioni sociali, housing sociale: e’ stato sottolineato che  l’indice uniforme di edificabilità presenta in realtà notevolissimi margini di indeterminatezza per effetto della potenziale applicazione di volumetrie perequative, solo quote di housing sociale inserite da endamenti dell’opposizione.
  • perequazione: i principio della perequazione che crea artificiosamente diritti volumetrici nelle aree agricole (che in base alla LR 12 non possono essere edificabili)   e non edificate del Parco sud  (a fronte della cessione della  proprietà al Comune) per  poi renderli disponibili  negli ambiti di trasformazione ma anche negli ambiti di rinnovamento urbano.
  • consumo di suolo: edifici più alti e compatti per liberare suolo e restituirlo ad un uso pubblico, ma che possono anche essere proposti nel tessuto urbano consolidato.
  • complessità della macchina che sarebbe necessaria per la gestione del PGT: Senza definire criteri ed indirizzi qualitativi si lascia alla fase attuativa degli interventi singoli, la determinazione, attraverso i piani attuativi, della natura esatta degli interventi, anche con la possibilità di derogare alle poche regole esistenti.                                                                                            

Per quanto riguarda le schede NIL ( Nuclei di Identità Locale) -analisi delle particelle di zona- pur rappresentando un’analisi, che si può dire approfondita per quanto riguarda la simbologia adottata e dati indicati, rivela una forte carenza nel individuare le reali necessità della popolazione della zona. Carente l’individuazione definitiva delle strutture nell’ambito socializzazione dei cittadini.

Dagli interventi di don Colmegna e seguenti, sono emerse molto domande sul come proporre e concretizzare le osservazioni.Don Colmegna ha proposto  di fare una sorta di bigino contenente le questioni più rilevanti, i nodi più caldi (perequazione, ecc.).

Molti altri si chiedevano come fare osservazioni o come influire su questioni locali (della zona 2) che andavano: 

-        dal muretto da abbattere in piazza Costantino;

-        ad un intervento di edilizia popolare (via Idro) già approvato e che non vorrebbero;

-        alle problematiche del parco Trotter.

In generale le persone hanno evidenziato una chiara e profonda preparazione sulle questioni pratiche di zona, dimostrando di essere espressione di un quartiere socialmente ricco e vitale.

 A queste domande gli organizzatori degli incontri hanno sottolineato lo scopo primo di questa iniziativa, e cioè di portare nelle zone di Milano il dibattito sul PGT, per informare e dare la possibilità ai partecipanti, come singole persone, associazioni, comitati di quartiere, di proporre osservazioni facendosi aiutare nella loro formulazione da  realtà quali: PD, Rete Civica, Chiamamilano.

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