Buongiorno
Il sistema migliore e intelligente per entrare in città anche se si vive altrove, sarebbe quello di lasciare a casa la propria automobile e utilizzare i mezzi pubblici. Io abito a Trenno zona San Siro abbiamo parcheggi adeguati e vuoti durante il giorno, ma vi sono persone "senza cervello" che per recarsi dal panettiere da piazza Rosa Scolari a via Ratti 150 metri usano l'auto e la parcheggiano davanti alla panetteria. Oppure vanno al bar e fanno la stessa cosa lasciando il motore anche acceso perché oggi senza condizionatore non si vive. In via Ferdinando Giorgi ci sono le scuole elementari anche li, bisogna andare in automobile, anche in estate incasinando le strade che sono strettissime e imprecando per chi deve passare prima.
Distanza da Rosa Scolari 500 metri.
Questo significa inquinamento, blocco della circolazione, menefreghismo delle leggi e maleducazione. Alla sera gli incivili che vanno a giocare a pallavolo sulla sabbia all'inizio della via fratelli gorlini, nonostante abbiano un parcheggio enorme per metterci le loro motociclette, le parcheggiano lateralmente alla pista direttamente sull'erba all'interno del Parco (a cui non potrebbero nemmeno accedere motorizzati) rischiando 100 euro di sanzione per due illeciti.
Come vede sig. Valentini non bisogna mai guardare solo ciò che ci stà a cuore...
Se fosse per me ad alcuni di loro trasformerei la patente in coriandoli rosa altro che lamentarsi per la sanzione. Il prezzo da pagare quando si fa i furbi é assai poco per i danni che si producono. Aumentando il traffico, il pm10, e facendo asfissiare la gente. Questo tipo di atteggiamento non é scusabile e non serve citare altri stati, l'unica cosa che é certa è che negli altri stati, la maleducazione e la prepotenza che vige in Italia non esiste.
Un tempo i nostri genitori per recarsi in città, si alzavano alle 5 e ci andavano in treno o in bicicletta... oggi ci piace dormire fino alle 8 pur sapendo che alle 8.30 dobbiamo essere in ufficio e poi... con l'auto si va perfino a fare pipì..
Ma per favore siamo seri.
R.M