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Inviato da avatar Francesco Zanotti il 28-06-2010 alle 12:23 Leggi/Nascondi

Quelli che sono mancati siamo tutti noi

di

Francesco Zanotti

f.zanotti@cse-crescendo.it francesco.zanotti@gmail.com

 

Il 24 giugno 1010, si è dimesso l’Onorevole Lucio Stanca dalla carica di  Amministratore Delegato della società Expo’ 2015. Le sue dimissioni sono state precedute da mille accuse e difese, cioè da mille polemiche. E saranno seguite da altrettante accuse, difese e polemiche.

 

Io certo non posso (non conosco abbastanza la situazione), ma, soprattutto, non voglio partecipare a questo girotondo di polemiche per una ragione semplicissima. Se oggi l’Expo 2015 sembra in una situazione di limbo, di stallo, non certo incamminato verso magnifiche sorti e progressive, la colpa non è di eventuali mancanze di qualche dirigente. Neanche dirigenti migliori potranno cambiare radicalmente la situazione.

 

Se, oggi, di come Milano si sta incamminando verso l’Expo’ 2015 siamo insoddisfatti noi tutti cittadini, la colpa fondamentale è … di tutti noi. Quelli che sono mancati siamo tutti noi cittadini di Milano. Dopo l’euforia della vittoria su Smirne ci siamo messi alla finestra ad attendere che qualche demiurgo realizzasse un Expo che ci cambiasse la vita. O siamo saltati sopra qualche carro di interessi. O ci siamo sentiti delusi perché non siamo riusciti a salire su nessun carro.

 

Per far sì che l’Expo’ 2015 sia …

Ecco ma sappiamo esattamente cosa vogliamo che sia?

Credo che troppi di noi vedano l’Expo’ 2015 con una qualche speranza di conservazione: che serva a dare alle nostre attività attuali una qualche boccata di ossigeno.

Si tratta di un obiettivo irraggiungibile. Il momento storico che stiamo vivendo sta pian piano rivelando, anche alle coscienze più desiderose di conservazione, che la sfida non sta nel fare funzionare meglio la società attuale (dai mercati finanziari alle istituzioni). Ma sta nel fare emergere una nuova società. Il tema scelto per l’Expo’ (i problemi del cibo e dell’acqua) può essere svolto al futuro solo se lo collochiamo nell’ambito di una società radicalmente nuova. Con l’attuale sistema economico finanziario, le attuali istituzioni, l’attuale cultura dominante non vi è alcuna possibilità di far sì che tutti gli uomini della terra possano oggi, ma soprattutto, nel futuro godere del cibo e dell’acqua necessari alla vita.

Ho usato l’espressione “fare emergere” perché non si tratta di  “pianificare e mettere in atto” il piano di una nuova società. Si tratta di attivare una nuova stagione di progettualità imprenditoriale a tutti i livelli: economico, sociale, politico, istituzionale. Attivare una nuova imprenditorialità di popolo che costruisca dal basso una nuova società. L’Expo 2015 (questo, credo, possa essere la prospettiva dalla quale guardare all’Expo) può essere il punto focale di un cammino che deve iniziare subito e svilupparsi dopo il 2015, senza soluzione di continuità, verso la costruzione di una nuova società.

 

Concretamente, per iniziare da subito questo cammino di rivoluzione costruttiva e pacifica, dobbiamo, da subito, noi Cittadini riprendere in mano il destino dell’Expo. Come ? Non certo partecipando, condizionando la scelta della Governance (come oggi si dice). Credo che sia abbastanza indifferente chi guiderà la Società Expo 2015. Dobbiamo, invece, alluvionare chiunque guidi la società dell’Expo 2015 di progetti che possano iniziare subito il cammino dell’Expo. Io credo che ogni cittadino non si possa sentire “tranquillo” verso i suoi mondi esistenziali di riferimento (la famiglia, i gruppi sociali a cui appartiene o che intende servire) se non partecipa attivamente a generare questa alluvione di progettualità che possa travolgere verso l’azione chiunque guidi la società Expo 2015.

 

Noi balbettanti poietici abbiamo iniziato. Abbiamo immaginato un Expo della Conoscenza che può essere organizzato subito e ritmare il cammino della realizzazione dell’Expo 2015 che potrà diventare la prima “Esibizione feconda” di una nuova società che già è nata ed ha iniziato i primi passi.

 

Operativamente, abbiamo immaginato di organizzare, nella primavera del 2011, un Evento che costa pochissimo, che sarà ricordato come un Evento epocale a livello mondiale e che darà origine ad una irresistibile ventata di nuova, più intensa, più etica imprenditorialità. Un evento di questo tipo butterà Milano immediatamente alla ribalta internazionale con una immagine sorprendente, affascinante. Questo Evento scatenerà mille intuizioni di prodotti, servizi, infrastrutture, istituzioni. E queste mille intuizioni avranno una immensa voglia di calarsi nella realtà. Scatenerà anche una nuova visione della gestione dei beni comuni come l’acqua e il cibo che il modello economico sociale della società industriale non è in grado di gestire, contrapponendo, con tipica logica ideologica, il Pubblico inefficiente e il Privato avido.

 

Questo Evento inizierà una storia che sarà seguita, partecipata da tutto il mondo. Questa storia avrà un suo momento di sintesi e di incontro proprio nel 2015, all’Expo di Milano.

 

Nell’ottica in cui ci siamo messi, una grande partecipazione (biglietti venduti) all’Expo 2015 non è certo l’obiettivo di riferimento. Ma se l’Expo 2015 sarà un momento di sintesi di un cammino progettuale nuovo che coinvolgerà tutto il mondo, come potrà tutto il mondo esimersi dal parteciparvi?

 

Di più, se, attraverso l’attivazione immediata di un Expo della conoscenza scateneremo una nuova progettualità di popolo, allora l’Expo potrà anche essere autofinanziato.

 

Accidenti, ma ho parlato di Expo della conoscenza, di un Evento epocale, di un cammino che ne segue, della speranza che si possa auto finanziare tutto, ma non ho detto cosa sono né l’uno né l’altro.

Ecco ho scritto un libro dal titolo “Un expo della conoscenza per far emergere una nuova società” per parlare dell’expo della conoscenza, dell’Evento epocale che ne fa da punto di partenza, dei risultati che possono essere generati. Lo presenterò il giorno 20 luglio, presso la Sede di CSE-Crescendo, in via Aurispa 7 alle ore 18 e 30. Commenteranno il mio libro il Prof. Gianfranco Minati, Presidente AIRS (Associazione Italiana per la ricerca sui Sistemi) e il Dott. Adriano Gasperi, Segretario Generale del Comitato Scientifico di Expo 2015 SpA.

 

 

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