Da milano.corriere.it:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_21/smog-polveri-sottili-inquinamento-misure-emergenza-181300431937.shtml
Pm10 tre volte sopra la soglia consentita. Arpa: aria peggiore in centro
Polveri sottili oltre i limiti «Subito misure d'emergenza»
Il comitato «Milanosimuove»: proteggere la salute dei cittadini. Croci: «Sostanziale assenza di regole»
MILANO - Diciassette giorni «rossi» su diciannove dall'inizio dell'anno. Non solo: l'aria, stando ai dati delle centraline Arpa, è peggiore in centro che nella periferia di Milano (differenza che esemplifica più di ogni altra cosa l'ormai scarsa incisività dell'Ecopass). Di quei 17 giorni di polveri sottili sopra le soglie, nove sono stati consecutivi e ormai il Pm10 è tre volte sopra i limiti per la protezione della salute. Riflettendo su quest'ultimo dato, il comitato «Milanosimuove» chiede: «Subito misure d'emergenza». Il gruppo che ha proposto e raccolto le firme per i referendum sull'ambiente attacca e parla di «vuoto normativo». La legge europea sulla qualità dell'aria, oltre agli interventi strutturali, richiede anche «piani d'azione» che contengano «indicazioni sui provvedimenti da adottare nel breve termine per ridurre il rischio o la durata del superamento» delle soglie. Ma oggi, «dopo la stagione dei blocchi domenicali del traffico - spiega l'ex assessore all'Ambiente, Edoardo Croci - si è arrivati a una sostanziale assenza di regole, un vero e proprio vuoto normativo nelle situazioni di emergenza che porta all'inazione».
Fino a nove anni fa, una legge regionale (poi superata dalla strategia degli «interventi strutturali») prevedeva blocchi domenicali e targhe alterne come tampone in caso di lunghe serie di giorni con lo smog oltre le soglie. Il comitato ha elaborato anche una serie di misure «che avrebbero un basso "costo sociale" - come spiega il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini - ma che aiuterebbero a porre un freno immediato a livelli di inquinamento dannosi per la salute dei cittadini milanesi» (la tabella con le proposte di interventi è riprodotta nel grafico di questa pagina).
Il comitato referendario ricorda che lo studio «Misa 2» su 15 città italiane, finanziato dal ministero della Salute, mette «in evidenza l'aumento della mortalità giornaliera in corrispondenza dei picchi di smog, soprattutto per cause respiratorie e cardio-circolatorie. Gli effetti si manifestano già a due giorni dalle situazioni di picco». Ieri è saltata per due volte in consiglio comunale la votazione per scegliere i garanti, primo passo per indire i referendum sulla qualità dell'ambiente a Milano che sono stati chiesti con quasi 25 mila firme. «Il numero c'era ma si è scelto di non votare - spiega Fedrighini, al quarto giorno di occupazione del consiglio con il collega Carlo Montalbetti -. È un pessimo segno di ostilità verso i referendum da parte della maggioranza».
In questo quadro si riaccende la polemica politica. Il vice sindaco, Riccardo De Corato, ribatte all'ex assessore: «È sintomatico che Croci usi solo ora toni emergenziali sullo smog, visto che l'aria di Milano nel 2010 è nettamente migliorata rispetto agli anni in cui era nella giunta». Pende però sull'Italia, e quindi su Lombardia e Milano, la minaccia di sanzioni per l'infrazione delle leggi antismog ormai sistematica dal 2005. La Commissione ha trasmesso il «dossier Italia» alla Corte di giustizia. Ma De Corato spiega: «L'aria di Milano è in continuo e costante miglioramento, con dati mai registrati prima d'ora. Evocare lo spauracchio di multe collegate a una procedura d'infrazione aperta contro l'Italia, procedura che è aperta nei confronti di mezza Europa e il cui esito è tutto da definire, è pura propaganda».
Gianni Santucci
21 gennaio 2011