Da milano.corriere.it:
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Approvato in giunta il piano del territorio. Ora il consiglio ha tempo fino al 14 febbraio
Urbanistica, scontro Moratti-Pisapia
Il candidato del centrosinistra: stop al Pgt per sei mesi. La replica: così si ferma la città per tre anni
MILANO - La giunta ha approvato il Piano del governo del territorio accogliendo 349 delle 4.765 osservazioni presentati dai cittadini, enti e associazioni (pari al 7 per cento), ma è già scontro sull'atto finale, ossia il passaggio decisivo in Consiglio comunale. Con una deadline fissata dalla legge regionale: il 14 febbraio. Il primo ad aprire le danze è lo sfidante di Letizia Moratti alla carica di sindaco. Ieri, Giuliano Pisapia ha chiesto perentoriamente una «moratoria» sul Pgt invitando l'attuale maggioranza a rispettare una sorta di «semestre bianco» per le decisioni di maggiore rilievo. «Non è accettabile che un sindaco in scadenza e con una maggioranza risicata e assente dall'aula del consiglio approvi un provvedimento che avrà un'incidenza così importante sullo sviluppo futuro della città nei prossimi anni».
La risposta della Moratti è arrivata a stretto giro di posta: «Nessuna moratoria o semestre bianco. O si approva il Pgt entro il 14 febbraio o il provvedimento decade». Le dà una mano il suo assessore all'Urbanistica, Carlo Masseroli: «Il semestre bianco sul Pgt che chiede uno dei candidati sindaco aprirebbe un triennio nero per la città». La Moratti insiste e lancia un appello al Consiglio: Non approvarlo ora farebbe del male a questa città». Ed elenca una lunga serie di opere che senza Pgt andrebbero perse: dalla riqualificazione delle aree dismesse alla realizzazione dei 30mila alloggi in housing sociale, dai servizi al verde.
Si apre una settimana di fuoco. Con il Consiglio comunale alle prese con il bilancio, ma pronto a «sospendere» l'approvazione del piano contabile per fare posto al Pgt (il provvedimento arriverà in aula martedì). E con l'opposizione pronta a fare le barricate. «Se ci impediranno di discutere le osservazioni dei cittadini - attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino - trasformeremo il Consiglio in una bolgia». Il punto delicato è proprio quello delle osservazioni. Verranno discusse e votate una per una (tutte e 4.765) come chiede l'opposizione o per gruppi tematici come invece vuole la maggioranza? «È una decisione che spetta all'aula - continua Masseroli - Ma dal parere del segretario generale emerge che le osservazioni possano essere discusse e votate per gruppo. Insomma, il braccio di ferro sarà durissimo.
L'altro aspetto che ha creato polemiche riguarda il numero di osservazioni accolte. Troppo poche secondo Rifondazione comunista. «È vergognoso che la Moratti e la sua giunta - attacca Antonello Patta - non abbiano accolto la stragrande maggioranza delle osservazioni presentate». Ma per la Moratti è «fisiologico» che solo una piccola parte delle osservazioni sia stata recepita «perché l'iter è stato lungo e ha già visto al lavoro per mesi il Consiglio per la sua adozione». Replica anche Masseroli: «A presentare osservazioni sono stati 1.200 cittadini, lo 0,1 per cento della popolazione totale e questo mi fa dedurre che la maggioranza dei milanesi, non presentando osservazioni, abbia di fatto approvato il piano». Non ci sta Majorino: «Sono state respinte il 93 per cento delle osservazione dei cittadini. Giudichiamo negativamente il Pgt. C'è stato un peggioramento per l'housing sociale. Il piano deve essere cambiato radicalmente in aula. Altrimenti è solo una colata di cemento di cui non c'è bisogno».
Maurizio Giannattasio
20 gennaio 2011
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