L'osservazione di Sartori è perfetta e riprende proposte fatte in passato per la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche.
Finora la discussione sui PII in consiglio di zona è stata raramente portata all'attenzione dei residenti del quartiere, che lo scoprono di solito molto tardi, quando l'unico modo di intervenire è con un costoso ricorso al Tar contro l'approvazione del PII in consiglio comunale. Un esempio è il PII Calchi Taeggi a Bisceglie dove il comitato ha dovuto centrare la sua opposizione sulla mancata bonifica della cava, con esposti alla magistratura che hanno portato recentemente al sequestro dell'area. I termini per un ricorso al Tar erano in questo caso scaduti.
Anche le audizioni pubbliche previste dal regolamento sulla partecipazione sono insufficienti: ne è stata fatta una sul progetto Garibaldi-Republica quando tutto era stato ormai deciso ed è stata rifiutata sul progetto Citylife, sostituendola con un'assemblea informale, anche qui molto tardi nell'iter di approvazione dei progetti.
Ho in mente il modello dell'Inchiesta pubblica in Francia, in cui per i grandi interventi sul territorio vengono incaricati dei magistrati amministrativi che organizzano una serie di incontri pubblici in cui tutti possono presentare documenti, che vengono poi valutati dai magistrati.
Se il consiglio comunale non dovesse approvare l'osservazione mi impegno ad inserirla nel programma di Giuliano Pisapia per le prossime elezioni comunali, sul quale comunque si aprirà prossimamente un cantiere a cui la rete civica potrà presentare le sue richieste per la e-participation.
Ricordo comunque, come ho detto all'incontro con la rete civica in via Comelico durante le primarie, che la partecipazione alle scelte urbanistiche richiede una piattaforma di simulazione dei progetti, che potrebbe essere anche Google earth integrato da Sketchup.
Per alcune aree di trasformazione del PGT ho creato una simulazione di questo tipo insieme a ChiamaMilano (vedi allegato).
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