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Inviato da avatar Massimo De Rigo il 10-11-2010 alle 00:09 Leggi/Nascondi

Articolo su ‘Il Rile’ - novembre 2010
http://www.muggiano.it/RILE/Rile-inedicola.htm

Una storia italiana, Francesco Petrarca sfrattato dalla sua Linterno?

Sembrava fatta: dopo un'Odissea senza fine, Cascina Linterno era diventata patrimonio del Comune di Milano dal 9 giugno scorso. Pensavamo di esserci lasciati alle spalle l’incredibile battaglia vinta contro le ruspe del 1994; la manifestazione che portò a Palazzo Marino 500 persone contro la forzata chiusura del 2002; il gazebo “Linterno per sempre” al sabato davanti ai centri commerciali nei tre anni di desolazione. Dopo il rientro offerto nel 2005 dalla nuova proprietà Gruppo De Albertis, finalmente noi dell’Associazione Amici Cascina Linterno ci accingevamo a festeggiare la firma della doverosa convenzione da parte del Comune di Milano, strameritata per aver tutelato in 17 lunghi anni il prezioso ma fragile monumento. Non casualmente, nel 2003 gli Amici della Linterno ricevettero dalle mani del Sindaco Albertini l'Attestato di benemerenza civica dell'Ambrogino d'Oro, quale riconoscimento per la strenua difesa della dimora agreste di Petrarca.

Invece, il percorso della vita non va mai come si sogna e per comprendere cosa bolle in pentola occorre fare un salto a ritroso.

Cascina Linterno, dichiarata Monumento Nazionale, vanta una storia millenaria alle radici di Milano. La sua fondazione è anteriore al XII secolo, essendo attestata già nel 1154, quando l'antica “Infernum” (così chiamata fino al '600) viene menzionata nella pergamena “Carta investiture” della Canonica di Sant'Ambrogio. A quel tempo era verosimilmente una grangia legata a una comunità monastica templare o giovannita, un ostello per pellegrini diretti in Terrasanta e in senso opposto, verso il cammino di Santiago de Compostela.

Due secoli dopo, irrompe a Milano l’ospite più illustre, colui che avrebbe reso famoso questo luogo nei secoli: il Cantore di Laura e precursore dell'Umanesimo Francesco Petrarca trascorre nella cerchia dei Visconti un lungo periodo che copre la maturità della sua vita (1353-61). Pochi milanesi sanno che, oltre a Leonardo da Vinci e Bramante, Milano vanta quest'altro grande cittadino di adozione. Qui il Poeta trova la “città egregia, la quale tutti supera e vince nella magnificenza delle sue fabbriche” e delle sue quattro dimore, Linterno è l’unica che ancora resiste, miracolosamente sopravvissuta all'implacabile falce del tempo. Scomparse le abitazioni presso Sant'Ambrogio e San Simpliciano, nessuna traccia di quella presunta presso la Certosa di Garegnano, Linterno è attestata come la più cara al Poeta, dove trova l'humus della sua ispirazione migliore. Nella quiete agreste del contado, riposa dagli impegni di ambasciatore dei Visconti, si occupa di orticoltura e ripensa alle rime del "Canzoniere", al "De vita Solitaria" in cui esalta la solitudine dello studioso in una cornice naturale che favorisce la spiritualità e il distacco dal mondo.

Alla Linterno tuttora si respirano i profumi di quel tempo… ma torniamo al presente. Con un improvviso sopralluogo in Cascina, lo scorso 27 aprile, senza la cortesia di informare l'Associazione titolata a presidiarla, la Commissione istruttoria Verde e Arredo Urbano della Zona 7 (presieduta da Norma Iannacone, vicepresidente della Zona 7), dà il via nel periodo estivo e con crescente intensità, a incalzanti Commissioni e Consigli di Zona. Il Partito Democratico presenta un ordine del giorno rispettoso del Progetto degli Amici della Linterno, che viene bocciato per miopia degli schieramenti politici. La vicepresidente della Zona 7 mette in dubbio la presenza di Petrarca, insiste sul parziale recupero della Cascina da affidare ad agricoltori (forse il Poeta è ingombrante?) ma trova un muro negativo anche da parte della sua componente politica, riassunto dal consigliere Nanni: “assurdo stanziare un milione di euro, quale scomputo urbanistico del PII Calchi Taeggi, per recuperare una delle tante cascine produttive in un territorio già gestito da altre cascine”. Nanni aggiunge che partecipò, con tanti altri consiglieri, alla manifestazione di Palazzo Marino per salvare la storia e la cultura di questo luogo millenario e non per cederla ad un agricoltore.

Pareva quindi respinta l'offensiva di chi contrappone l’Agricoltura a Petrarca, nega la Solitudine di Linterno e lascia i cittadini sbigottiti sulla rappresentatività di un'Istituzione che ha come stemma un capitello della Cascina e oscura un gigante che tutto il mondo ci invidia. Non era difficile chiedersi perché, due secoli fa, Linterno fu oggetto di studi e una pregiata acquatinta da parte di Giovanni Migliara, celebre artista del tempo definito dalla critica "nuovo Newton, signore della luce" e perchè Papa Ratti, già dottore della Biblioteca Ambrosiana, all'inizio del '900 lasciò una targa a ricordo della sua visita in Cascina. I nostri studi approdarono alla Biblioteca Laurenziana di Firenze, dove una lettera autografa di Petrarca cita questo luogo senza lasciare dubbi; uno dei primi incunaboli lo indica, con precise cordinate geografiche, come sua abitazione prediletta. Una Certosa è riaffiorata dall’oblio nei pressi di via Calchi Taeggi, l’antica “Garegnanum Marcidus”. È legittimo che la vicepresidente della Zona 7 non si fidi delle ricerche degli Amici della Linterno encomiate da mons. Ravasi e dagli Assessori alla Cultura Carrubba, Sgarbi e Finazzer Flory, ma può sempre approfondire l’argomento nell’esaustiva bibliografia delle numerose pubblicazioni e atti dei convegni prodotti. Scoprirebbe anche che poco più di un secolo fa, Cesare Cantù, storico, letterato e direttore per vent'anni dell'Archivio Storico di Stato, descrisse il binomio Petrarca/Linterno (Storie minori, Volume 2 - Della letteratura italiana esempj e giudizj: Parte 2) chiudendo il cerchio di cinque secoli di biografie che avvalorano questa tradizione.

Tutto questo sembrava ovvio e invece, a sorpresa, lo scorso 17 settembre arriva agli Amici della Linterno una lettera da parte dell’ Assessore Terzi-Attività Produttive del Comune di Milano (ripartizione da cui dipende la Cascina) che impedisce all'Associazione e ai fruitori di accedere al monumento, non prima di imprecisate verifiche tecniche per accertarne la sicurezza. Si attende quindi la Delibera di Giunta liberatoria, alla firma dai primi di settembre, che sancirebbe, con la Mozione del Consiglio comunale del 1° marzo 2007, la piena titolarità dell'Associazione Amici Cascina Linterno a continuare la propria attività di volontariato culturale e sociale. Una Delibera che, però, non arriva per impedimenti strani: pare che uno dei cinque Assessori coinvolti nella firma ponga il veto se comparisse qualsiasi riferimento a Petrarca... quasi fosse il demonio e non il gigante della Cultura occidentale che ispirò generazioni di poeti e letterati. Condizione per il nostro rientro lo sfratto di Petrarca: assurdo. Arriva il sostegno della Lega Nord; la Lista Milano Civica produce un’interrogazione a Palazzo Marino. Roberto Gariboldi, ricercatore storico e archivista della Certosa di Garegnano, scrive il Manifesto “MILANO E FRANCESCO PETRARCA, ANNO ZERO?” al fine di sensibilizzare le Istituzioni sulla grande figura di Petrarca alla base di qualsiasi progettualità, con il sostegno prezioso di 231 adesioni, tra cui importanti esponenti culturali, ricercatori accademici, del mondo dell'Arte e politici. Nel Manifesto, tra l'altro si dice: "Le altre case petrarchesche a Milano sono scomparse: la presunta dimora presso la Certosa di Garegnano è sempre stata oggetto di dibattiti senza avere una collocazione documentata da fonti precise. Solo l'antica "Infernum", l'attuale Cascina Linterno, ha un supporto storico credibile e coordinate geografiche riscontrabili negli incunaboli realizzati dalla metà del XV secolo e nelle cinquecentine del secolo successivo... Petrarca sarebbe l'aspetto che renderebbe Cascina Linterno unica e irripetibile, soprattutto quale 'perla culturale' dell'EXPO 2015... Senza Petrarca, Cascina Linterno non è che una delle tante cascine che sopravvivono nella pianura padana: non solo la Cascina, ma anche le preziosi aree agresti medievali di pertinenza risulterebbero molto esposte alla speculazione"...

Nella seduta straordinaria del Consiglio di Zona 7 dell'11 ottobre, l'Assessore Terzi non fuga i pesanti dubbi sulle linee di indirizzo inerenti la riqualificazione di Cascina Linterno. Prima del Consiglio interviene Roberto Gariboldi, che spiega alle Istituzioni i contenuti del Manifesto consegnato all'Assessore, ai dirigenti e ai consiglieri. A me, in qualità di studioso del territorio, il compito di una breve sintesi delle fonti storiche che rendono Cascina Linterno inscindibile da Francesco Petrarca e luogo permeato di poesia da restaurare con estrema sensibiltà, anche grazie alla disponibilità del “FAI” e di “Assimpredil Cantieri dell’Arte”; il presidente dell'Associazione Amici Cascina Linterno, Gianni Bianchi, comunica la temporanea chiusura della Cascina e presenta le linee del Progetto degli Amici della Linterno, distribuito ai presenti e imperniato su Petrarca con un Centro studi, agriturimo e orto botanico medievali, risalto all’opera di don Gervasini; un Centro del patrimonio agricolo, aggregazione sociale, turismo e formazione ambientale. Interviene anche Pietro Lembi, a nome del Comitato Cascine Milano 2015, chiedendo il recupero delle realtà storico-ambientali del territorio quale risposta alla domanda di ricettività dell'Expo 2015. L'Assessore Terzi pare recepire la grande passione che attornia Cascina Linterno: afferma che una riqualificazione così importante deve passare attraverso un largo consenso. Ritiene importante il tema della "Sussidiarietà" cioè il rapporto tra le istituzioni pubbliche e i cittadini. Aggiunge che il recupero funzionale della Linterno è da concordare con altri Assessorati, nella prospettiva di migliorare la funzionalità del Parco delle Cave: da quest’ultima precisazione, si delinea la fonte dell’assurdo oscuramento di Petrarca. La quasi totalità del Consiglio chiede rispetto per il Progetto degli Amici della Linterno: agricoltura storica (orticoltura) e accoglienza (Petrarca) possono convivere dando visibilità internazionale al monumento e scongiurando il pericolo che la Cascina senza il Poeta sia fagocitata, come tante altre, dall'espansione della Metropoli. Imperturbabile, la vicepresidente del Consiglio di Zona 7 insiste sull'agricoltura tradizionale alla Linterno; infine, l’inquietante intervento di un consigliere che propone, per finanziare il restauro, un "Centro Benessere" al posto delle stalle… non proprio il Centro di Poesia da noi sognato per Petrarca!

L'assessore Terzi chiude il Consiglio straordinario con le linee guida della progettualità nell'ambito del Distretto agricolo culturale milanese, in sinergia tra Agricoltura e Cultura e la presenza degli Amici della Linterno. Punti essenziali sono l'inserimento della componente agricola nell’ambito culturale più ampio dell’EXPO 2015; la formazione agricola delle giovani generazioni; conservazione e divulgazione del patrimonio agrario; promozione nel Marketing internazionale.

Ma di Francesco Petrarca nessun accenno… quasi fosse un tabù.

Riusciranno a sfrattarlo dalla sua Solitudine di Linterno?

Massimo de Rigo

P.S.
Vedi
"Foto Petrarca «sfrattato" sulla sezione milanese del Corriere della Sera

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