Da milano.corriere.it:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_novembre_8/piste-ciclabili-invase-auto-moto-1804119824910.shtml
Divieti non rispettati da via Carducci a viale Cassala. E parte il bike sharing in periferia
Le nuove piste ciclabili invase da auto e moto. Croci: più controlli e sanzioni
Veicoli in sosta vietata e scooter nelle corsie riservate. Ciclobby: malcostume inaccettabile
MILANO - Le biciclette sono disegnate sull'asfalto. Ignorate, calpestate. La nuova corsia ciclabile è una pista veloce per gli scooter, un parcheggio rubato da auto e furgoni. Mezzo chilometro di linee gialle e bottoni d'alluminio dovrebbero delimitare la striscia riservata alle bici da Cadorna al 36 di via Carducci, all'incrocio con via San Vittore. È il primo tratto della ciclabile interna, sulla Cerchia dei Navigli, inaugurato a fine ottobre: «È uno scherzo, vero?», protestano i cittadini sulle strade e sui blog. Questa corsia, denunciano i ciclisti, è «più pericolosa del traffico». Una beffa: «Peggio, è una truffa».
Inizia, si perde, è spezzata da tre fermate dei bus (la linea 94), salta gli incroci, scompare davanti a un portone. E, soprattutto, «è percorsa ad alta velocità dalle moto e perennemente occupata da veicoli in sosta vietata». Succede in via Carducci, ma è lo stesso sul ponte delle Milizie, in viale Cassala, in via Francesco Sforza: le infrazioni si somigliano ovunque il Comune ha tracciato una corsia con la sola segnaletica a terra, confidando nel senso civico di automobilisti e motociclisti. Un errore? «Servono vigili urbani e multe salate», attacca l'ex assessore alla Mobilità, Edoardo Croci: «Le piste per le bici vanno realizzate, messe in rete, rese visibili e protette. Per troppi anni Palazzo Marino ha tollerato la sosta abusiva. Bisogna essere rigorosi e severi. Del resto, è così in tutto il mondo». A Milano, ribatte il vicesindaco Riccardo De Corato, «i vigili devono stare fuori dalle scuole, agli incroci» e, insomma, hanno anche altro da fare: «Non possono stare fissi sulle piste ciclabili...».
Le ciclabili «invase»
Il Comune ha realizzato 30 chilometri di percorsi riservati alle bici, negli ultimi tre anni. Nel 2011, secondo il Piano della mobilità ciclistica, i chilometri dovrebbero salire a 130. La corsia di via Carducci rientra in un appalto da 6,5 milioni di euro: i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Suardi, che ha firmato un contratto da 2,567 milioni e tirato le strisce gialle sul lato pari della strada. Che ha: due bar, una tabaccheria, un parrucchiere, una libreria, l'ufficio brevetti, una banca, centinaia di persone che entrano ed escono da negozi e palazzi, e lasciano l'auto con le quattro frecce accese, in divieto. Lì dove dovrebbero pedalare i ciclisti, in sicurezza. Non sfrecciare pure le moto.
«Non possiamo rassegnarci al malcostume», sostiene Eugenio Galli, il presidente di Ciclobby: «Le corsie vanno fatte in fretta, e fatte rispettare. Il problema è il tasso di motorizzazione di Milano: 63 vetture private ogni cento abitanti. Troppe. Il Comune decida se vuole difendere la mobilità sostenibile». Il bike sharing è uno degli strumenti. Mercoledì sarà inaugurata la prima stazione delle bici pubbliche fuori dai Bastioni, in piazzale Lodi: è il via ufficiale alla «seconda fase» del servizio, la diffusione in periferia, da via Melchiorre Gioia alla Stazione Centrale, alla Bicocca. Il programma del Comune, finanziato con 5 milioni di euro (di cui quasi tre milioni già stanziati), prevede la realizzazione di cento nuove rastrelliere, per un totale di 2.250 biciclette.
Armando Stella
07 novembre 2010 (ultima modifica: 08 novembre 2010)