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Inviato da avatar Gabriele Antonio Mariani il 26-10-2010 alle 15:41 Leggi/Nascondi

PGT e risparmio energetico:
la foglia di fico per incrementare le volumetrie edificabili

L’art. 10 delle Norme di attuazione del Piano delle Regole si occupa di Edilizia Bioclimatica e risparmio energetico.

Esso rimanda al Regolamento Edilizio (che deve ancora essere approvato) per i “livelli minimi” di ecosostenibilità e per livelli maggiori concede un bonus volumetrico che arriva sino al 12% della S.l.p. per le nuove costruzioni ed al 5% della S.l.p. per le ristrutturazioni.

Il bonus volumetrico del 12 % per le nuove costruzioni : un premio del quale non ce n’era bisogno.

La L.R. 20.04.95 n. 26 (art. 2 comma 1) gia’ prevede la possibilita’ di non computare nel calcolo della S.l.p. spessori di murature e coperture eccedenti i 30 cm.

Un muro ben coibentato e con una corretta inerzia termica necessita infatti di uno spessore di circa  40-45 cm (in relazione alla diversa stratigrafia adottata).

L’incremento di spessore di  10-15 cm in piu’ rispetto ad un muro tradizionale è dunque gia’ escluso dal calcolo della S.l.p.da una norma in vigore.

Con gli spessori qui indicati e’ possibile costruire edifici sino alla classe energetica A..

Poniamoci  dunque  questa semplice  domanda : e’ giusto premiare con un bonus volumetrico chi costruisce edifici efficienti?

Il PGT infatti, concedendo un bonus volumetrico sino al 12% , permette di escludere totalmente gli spessori dei muri perimetrali dal calcolo della S.l.p (chiunque faccia il lavoro di progettista sa’ bene che il 10-12% e’ proprio l’incidenza che i muri perimetrali hanno sulla S.l.p. complessiva di un fabbricato).

Si potrebbe obiettare che un edificio in classe energetica  A  puo’ costare 100-200 €/mq in piu’ di uno tradizionale.

Tuttavia e’ logico ritenere che , se questo standard qualitativo fosse imposto e non facoltativo, e, aggiungo, senza norme premiali, tutti costruirebbero in questo modo , il prezzo delle nuove abitazioni non subirebbe un incremento (rimanendo di fatto collegato ai consueti valori di mercato) ed il maggior costo di costruzione, che comprimerebbe l’utile dell’operatore, inciderebbe solo sul valore del terreno o dell’immobile da ristrutturare.

Costruire in modo efficiente dovrebbe essere uno standard nella mente di tutti, costruttori, progettisti e neo-proprietari , non una facolta’ nè tantomeno un bel gesto.

Il modus operandi del PGT, volumetrie in cambio di tutto, di verde, di servizi, esprime anche in questo caso la sua logica miope, tutta spostata sugli interessi della rendita immobiliare.

Il bonus volumetrico del 5 % per le ristrutturazioni: facciamo dei distinguo.

Parzialmente diverso e’ il caso delle ristrutturazioni di edifici esistenti.

Qui pero’ occorre  fare una netta distinzione fra edifici esistenti di tipo condominiale con molti proprietari residenti  o edifici di una unica proprieta’, magari vuoti.

Nel primo caso, i costi di riqualificazione energetica sarebbero a  carico del singolo condomino che ne trarrebbe vantaggio nel tempo e quindi, una sorta di premio economico attraverso la “materializzazione “ di volumetria  da rivendere collettivamente con i vicini di pianerottolo potrebbe avere un senso; nel secondo caso l’operatore immobiliare si troverebbe invece nelle medesime condizioni finanziarie di chi costruisce partendo da un lotto vuoto, con tutte le considerazioni che ho fatto piu’ sopra. Perche’ premiarlo?

C’e’ poi un altro aspetto importante che incide sulla morfologia dell’esistente.

Il premio volumetrico del 5% puo’ essere venduto oppure riutilizzato nel fabbricato.

Come lo vedete un palazzo di 6 piani (ad esempio di circa 1000 mq di S.l.p). che sulla propria testa mette un volume di 50 mq ? Come un brufolo su di un tetto!

Meglio sarebbe permettere la sola rilocalizzazione altrove della volumetria premiale, in edifici di nuova costruzione.

Ing. Arch. Gabriele Mariani

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