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Inviato da avatar Stefano Margiotti il 30-09-2010 alle 15:55 Leggi/Nascondi
EXPO all'Ortomercato

Colgo lo spunto/provocazione di Boeri per sottolineare che da sempre, come cittadino di zona 4, sono contrariato che non vengano prese decisioni intelligenti in merito alla delocalizzazione dell'Ortomercato. E' inconcepibile che una struttura, ideata per le esigenze di una  Milano anni '60 e in fase di sviluppo industriale e urbanistico, rimanga ubicata nella stessa zona, infliggendo ai residenti di zona 4 i suoi pesanti impatti ambientali (rumore e inquinamento) derivanti dal traffico pesante che viene a gravitare li (siamo ad appena 3,5 km da Piazza Duomo).
Quello che sorprende maggiormente e' che nemmeno il PGT, in corso di approvazione, che dovrebbe in primis mutuare i concetti di ecosostenibilita' ambientale in sintonia con il protocollo di Kioto citi minimamente tale area tra gli interventi URGENTI nella lista degli ATU (Ambiti di Trasformazione Urbanistica). Come e' possibile che non si prendano decisioni che spostino aree ad elevato impatto ambientale in zone periferiche vicino alle nuove infrastrutture in corso di realizzazione (es. TEM) e magari svolgere in ottica intermodale su scala metropolitana le proprie funzioni. E 'assurdo che la merce destinata al mercato metropolitano arrivi in citta' e venga riportata nel bacino della grande area milanese, duplicando i percorsi delle stesse merci in entrata e in uscita con i suoi pesanti impatti ambientali !
Visto che non e' ragionevole che si vada a caricare una zona gia' satura come il Nord Ovest (Fiera, Polo Sanitario, Expo,...) non e' una pessima idea cogliere seriamente questa provocazione di Boeri qualora le decisioni sull'acquisizione delle aree per l'EXPO tardino ad arrivare (ovvero oltre il 19 Ottobre p.v.). Inoltre la prevista realizzazione della Citta' del Gusto nell'area dell'Ex Macello potrebbe essere un'occasione di creare sinergia su temi adiacenti (alimentazione e qualita' della stessa). Questa operazione sarebbe a costo zero (o quasi) grazie alla vicinanza del passante (a Porta Vittoria e alla costruenda stazione di Zama) e alla nuova Paullese.
In ottica 'post 2015' la suddetta zona potrebbe essere valorizzata per operazioni di social housing e all'ampliamento dell'attuale risicato parco Alessandrini. Milano ha bisogno di qualita' del vivere per evitare che i cittadini fuggano e ritrovino la fiducia nell'amministrazione nel portare avanti progetti coraggiosi, anche se scomodi per taluni interessi di parte, ma a vantaggio della moltitudine, spesso troppo silente, dei cittadini. Da tempo cerco di portare avanti taluni spunti e la 'provocazione' di Boeri mi vede in totale accordo per cogliere, una volta tanto. due piccioni con una fava.
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